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“Oggi la mia SLA compie 9 anni…forse sono maleducato ma io gli auguri non glieli faccio…” Recita così un post su Facebook di dieci giorni fa, di Gian Luca Fantelli, per tutti il ‘Fante’ .
Ieri, dopo aver combattuto una guerra senza quartiere, la partita con la SLA si è chiusa e la sua vita si è spenta: ma il guerriero è andato via con onore. Più volte ha ripetuto di essere stato ‘fortunato’ ad essere colpito da una forma progressiva, ma lenta, che gli ha concesso il tempo di fare le cose che amava di più: licenziatosi da direttore di banca, ha potuto coltivare la sua passione più grande, la musica. Con la musica si può fare tutto, si può dire tutto e lui lo ha fatto. Neanche quando ha perso il dono della parola ha smesso. La sua musica, le sue canzoni non sono solo espressione di un artista di talento, ma sono simbolo di come alla malattia, anche ad una malattia spietata come la SLA, si possa rispondere con forza, tenacia, rabbia positiva: Gian Luca lo ha fatto, portando la SLA dappertutto, divenendo un’icona combattiva, facendola conoscere a chi ancora pensava fosse solo ‘la malattia dei calciatori‘, parlando e cantando per se stesso e per conto di chi non poteva più farlo.
Con noi di AssiSLA ONLUS, poi, mille progetti pensati insieme o separatamente con un unico, comune obiettivo: aiutare i malati di SLA. Ci restano tanti ricordi, il primo sudato incontro con Paolo Bonolis (organizzato dagli amici di AssiSLA), le partecipazioni ai nostri “Oltre il Muro”, i concerti, le lacrime amare e di rabbia, le risate, le foto, i messaggi al telefono, le battute dall’ironia pungente. Piccole e grandi cose che hanno segnato la quotidianità di questi nove anni di malattia e di vita.
Noi vogliamo stringerci intorno alla sua famiglia e, soprattutto, intorno a sua figlia Martina che, più di tutti, gli è stata accanto, come una roccia, nonostante la sua giovane età. Le nostre, saranno le braccia e la voce dei malati che braccia e voce più non hanno. Ciao Fante, vivrai con noi!

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