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Due nuovi dottori in informatica all’Università di Bari mostrano l’applicazione di piattaforme informatiche open source per la comunicazione a distanza. Una è destinato ai malati di SLA.

Il 29 aprile, alle 17:00 circa, presso l’aula magna del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari, si sono laureati in informatica Michele Azzollini e Nicoletta Leone, portando così a 6 la schiera dei tesisti dell’Università di Bari che hanno effettuato uno stage in ISF (Informatici Senza Frontiere) durante il periodo di tesi.
E anche questa volta è stata la sensibilità del professor Filippo Lanubile, supporto e punto di riferimento dell’IFS a permettere a Michele e Nicoletta di utilizzare il periodo della tesi per dare un significativo contributo non solo tecnologico ma anche sociale.

Il tutor di ISF di entrambi è stato Roberto De Nicolò, che li ha seguiti con passione e costanza contagiandoli con il suo entusiasmo e con il desiderio di realizzare un prodotto utilizzabile già da subito.

Entrambi i lavori di tesi hanno avuto come fulcro d’azione la piattaforma open source di web conferencing Big Blue Button, ma con approcci differenti.

Un porting di BBB su dispositivi mobile come smartphone, tablet, ecc, la prima, la realizzazione di un sistema di ticketing per l’interazione in web conferencing nella medesima room privata del gruppo medico, paziente, parente, la seconda.

I ragazzi hanno raggiunto l’obiettivo e la prima versione del lavoro è già utilizzabile. La soddisfazione più grande è stata poter
effettuare dei test sul campo per verificare l’effettiva utilità del lavoro svolto.

Michele ha provato l’applicazione collegandosi con la Repubblica Democratica Del Congo e il Kenya.

Il primo test è stato effettuato con gli ingegneri Massimo Cimicchi e Achille Kinava del Centro informatico Don Bosco di Goma nella Repubblica Democratica del Congo che collabora con ISF per l’installazione del software open hospital e ha collaborato per il progetto “Riconnettiamo il Congo”.

La prova ha avuto esito positivo e lo strumento utilizzato è stato ritenuto utile.

In Kenya Dalia Masia un’esperta informatica che vive a Nairobi e collabora nel progetto di installazione di Open Hospital nell’ospedale di Garowe in Somalia, ha effettuato dei test e ha ritenuto il prodotto di grande utilità per effettuare assistenza a distanza.

Nicoletta , invece, ha ricevuto una prima valutazione del lavoroNicoletta Leone fatto, dal socio di ISF nonché dell’associazione AssiSLA, per l’assistenza ai malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica, Toni Olivieri, che ha dato il suo placet indicando inoltre una roadmap di sviluppi futuri, e inviando alla laureanda una piacevole e inaspettata lettera di ringraziamento del presidente nazionale di AssiSLA, Filippo Martone, che ha auspicato l’utilizzo del prodotto in maniera stabile da qui a breve, sogno che l’ISF si impegnerà a realizzare.

Ringraziamo questi ragazzi di essersi interessati a chi, grazie al loro lavoro, avrà a disposizione nuovi mezzi tecnologici che potranno semplificare i piccoli e grandi problemi quotidiani e contribuiranno ad eliminare ogni tipo di distanza partendo da quella geografica.

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