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NOVEMBRE 2008 – L’IGF-1 NON HA EFFETTI BENEFICI SUI PAZIENTI CON SLA

Non ci sono evidenze che la somministrazione sottocutanea del fattore di crescita dell’insulina di tipo 1 IGF-1 ricombinante umano abbia effetti benefici sui pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Questa la conclusione emersa dal  trial clinico condotto negli ultimi due anni negli Stati Uniti dall’equipe del prof. Sorenson  (Mayo Clinic di Rochester – Minnesota) e presentato al 19th International Symposium on ALS/MND svoltosi dal 3 al 5 novembre 2008 a Birmingham, in Inghilterra.
L’equipe del prof. Sorenson ha completato  un trial multicentrico, supportato dal National Institute of Healt per indagare l’efficacia dell’IGF-1 sottocutaneo nel rallentamento della progressione della SLA. Uno studio randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato. L’obiettivo primario dei ricercatori era determinare se la somministrazione sottocutanea di IGF1  portasse al rallentamento del grado di progressione della malattia in soggetti con SLA. L’altro obiettivo era determinare se l’IGF-1 sottocutaneo prolungasse la sopravvivenza o rallentasse nei pazienti  il deterioramento funzionale misurato attraverso i criteri proposti dalla scala ALSFRS-r.
Per due anni, trecentotrenta pazienti provenienti da venti centri medici sono stati randomizzati per ricevere 0,05 mg per chilogrammo del loro peso di ricombinante umano IGF-1  somministrato sottopelle due volte al giorno oppure placebo. La prima evidenzia misurabile era il valore della variazione del punteggio nel test manuale di funzionalità muscolare MMT. La seconda evidenzia misurabile includeva la sopravvivenza dei pazienti non trachoetomizzati e il valore della variazione del punteggio  nella scala di funzionalità ALSFRS-r.
Ebbene,  al termine del trial non sono emerse differenze nella misurazione dell’evidenza primaria e secondaria nei due gruppi di pazienti trattati. Il valore della variazione del punteggio nel test manuale di funzionalità muscolare MMT è cambiato  di 0,44 unità per mese nei pazienti trattati con l’IG1-1 e di 0,39 unità per mese nel gruppo placebo. L’analisi della sopravvivenza nei pazienti trattati ha dimostrato una sopravvivenza media di due anni in entrambi i gruppi di pazienti. Per quel che riguarda infine la misurazione dei livelli di funzionalità in base ai criteri ALSFRS-r, per il gruppo trattato con l’iGF-1 è stato registrato una variazione di 2,5 unità per mese mentre per il gruppo placebo di 2,2 unità per mese.
Ricordiamo che i precedenti trials clinici sull’uomo con l’IGF-1 nella sclerosi laterale amiotrofica erano stati inconsistenti. Uno studio su molti pazienti condotto in Nord America aveva suggerito un effetto benefico misurabile con i criteri di Appel mentre un altro studio su molti pazienti condotto in Europa  non aveva mostrato benefici.

leggi l’abstract del trial condotto dal prof. Sorenson  è pubblicato sulla rivista scientifica Amyotrophic Lateral Sclerosis, 2008 (Suppl. 1); volume 9; Ottobre 2008; pp.45-46.

Nel Febbraio 2008 AssiSLA ha scritto a vari istituti di ricerca americani che stanno conducendo la sperimentazione sull’IGF-1 per la SLA. Riportiamo qui di seguito il testo della lettera e le risposte più rappresentative fra quelle pervenuteci (con traduzione a fronte).

—-Original Message—–
From:Sede [mailto:assisla@fastwebnet.it]
Sent: Friday, February 08, 2008 2:56 PM
To: Sconn@bermancenter.org
Subject: I: Question from an italian colleague

My name is Filippo Martone, I’m a DDS, but I’m also the president and founder of an Italian association supporting patients suffering of ALS and theyr families, and supporting an ALS Centre in the Emilia Romagna region (http://www.assisla.it).
Our association is working with the Emilia Romagna sanitary government in order to give the regional social and sanitary system a correct and up to date path to treat and assist who suffer from this very cruel disease.
I saw on the ALSA site you’re involved in the phase III trial testing IGF-1.
In our country some lawyers are pushing patients to fight with sanitary system to obtain this substance, telling those people that their disease can be stopped using IGF-1.
Obviously until today it couldn’t find any correctly designed trial confirming this hypothesis. But every day new ill people begin to fight legally against government to obtain lots of money and to buy this
substance.
We really need to know, seeing data on the trial you’re working on, if you can tell us something about this substance and als.

I thank you in advance.

Filippo Martone

AssiSLA Onlus in memoria di Raffaella Alberici
Regional association for integrated assitance against ALS
www.assisla.it
assisla@fastwebnet.it

President

Traduzione

Mi chiamo Filippo Martone, sono odontoiatra. Sono anche presidente e fondatore di un’associazione in aiuto dei pazienti affetti da SLA e delle loro famiglie, nonché sostenitore del Centro per la cura della SLA in Emilia Romagna (http://www.assisla.it).
La nostra associazione sta lavorando con la sanità pubblica regionale per avviare un percorso valido di assistenza e cura dei malati di SLA in ambito regionale e nazionale.
Ho visto sul sito dell’ALSA che siete alla fase III della sperimentazione dell’IGF-1.
Nel nostro paese alcuni avvocati stanno spingendo i pazienti a lottare contro il Sistema Sanitario Nazionale per ottenere questa sostanza, sostenendo che questa sia capace di fermare la malattia.
Ovviamente, a tutt’oggi nessuna sperimantazione correttamente eseguita è in grado di confermare tale ipotesi. Ma ogni giorno, si verificano nuovi casi di ammalati che fanno causa allo stato per ottenere le ingenti somme di denaro neccessarie ad acquistare questa sostanza.
A questo punto abbiamo bisogno di sapere cosa siete in grado di dirci sull’efficacia dell’uso di questa sostanza per curare la SLA, alla luce dei risultati della vostra sperimentazione.

Vi ringrazio sin d’ora

From: MCJ ALS Clinical Trial
To: assisla@fastwebnet.it
Sent: Friday, February 22, 2008 5:29 PM
Subject: RE: Question from an italian colleague

Dear Dr. Martone,

I apologize for my delayed response. The IGF-1 trial has finished, and the sponsor is in the process of analyzing the data.
They have not at this time released any information regarding the outcome of the study. Our experience with the drug and our patients unfortunately indicates that it cannot stop the progression of ALS.
However it is possible after looking at the data we may see that IGF-1 can slow the progression. Last I heard, the results of the study were to be released to the public sometime in mid-2008. We all of course hope that it shows some ability to slow disease progression.

You may be aware of this, but I would also mention that a new device has recently received EU approval for the treatment of respiratory decline in ALS. It is a diaphragm pacer. Four electrodes are implanted in the diaphragm of patients and they have a control unit that send electrical pulses to the muscle causing it to contract thereby helping the patient breathe. Synapse Biomedical makes this device and you can read more about it on their website: http://www.synapsebiomedical.com/. You can contact the company representative in Europe Moustapha Diop: mdiop@synapsebiomedical.com. There is currently an ALS trial ongoing in the US with this device. We have implanted two patients here to date, and they both are feeling positive results from use of the device. I believe currently these placement are only being done in Germany and France, but I seem to recall Mr. Diop saying there will soon be a clinic in Italy which will be doing these surgeries.

Best Regards,
Karen

Karen Overstreet
ALS Research Coordinator
Department of Neurology
Mayo Clinic
4500 San Pablo Road
Cannaday 2E
Jacksonville, FL 32224
Ph: 904-953-8946
Fax: 904-953-0757

Caro Dr Martone,

mi scuso per il ritardo nel risponderle. La sperimantazione dell’IGF-1 è terminata e lo sponsor sta analizzando i dati.
Non sono statie ancora pubblicate informazioni riguardanti i risultati dello studio.
La nostra esperienza con l’uso di questa sostanza sui nostri pazienti indica purtroppo che essa non riesce a fermare la progresssione della SLA.
Comunque, può essere che analizzando i risultati dello studio, potremmo scoprire che l’IGF-1 rallenti la progressione. Ho sentito di recente che i risultati dello studio saranno resi pubblici a metà del 2008. Ovviamente tutti ci auguriamo che questi mostrino la capacità di rallentare il progredire della malattia.
Forse ne sarà già a conoscenza, ma un nuovo dispositico per la cura del insufficienza respiratoria nella SLA ha da poco ottenuto l’approvazione della UE. E’ un ‘pacer’ per il diaframma. Quattro elettrodi vengono impiantati nel diaframma del paziente ed hanno un cip che manda impulsi elettrici al muscolo, facendolo contrarre e aiutando così il paziente a respirare. Questo dispositivo è prodotto dalla Synapse Biomedical (http://www.synapsebiomedical.com)
E’ in corso una sperimentazione di questo dispositivo in USA: lo abbiamo impiantato a due pazienti, ed entrambi mostrano risultati positivi.
Mi sembra che per il momento sia possibile attuare questi impianti in Germania e in Francia, ma se non sbaglio Mr Diop diceva che saranno disponibili anche in una clinica italiana.

Friday, February 08, 2008 8:53 PM

Dear Dr. Martone

Thank you for your email. The IGF-1 results will not be available until the end of March or beginning of April, when the Safety Monitoring Board has met with the FDA and PI.
I am sure the results will be made know at that time.
On another note, are you familiar with the Lithium trial results from Francesco Fornai and Antotonio Paparelli in Pisa? They appear very promising.

Best wishes-

Erik Pioro

Erik P. Pioro, M.D., Ph.D., FRCPC
——————————————————
Barry Winovich Endowed Chair in ALS Research
Director, Section for ALS and Related Disorders
Departments of Neurology (S90) & Neurosciences (NB2)
Cleveland Clinic
9500 Euclid Avenue
Cleveland, OH 44195

Caro Dr Martone,

Grazie per la sua lettera. I risultati riguardanti l’IGF-1 non saranno disponibili prima della fine di marzo inizio di aprile, quando il Dipartimento per il monitoraggio della salute si sarà riunito con FDA e PI.
Se mi permette, conoscete i risultati delle sperimentazioni sul Litio pubblicate da Francesco Fornai e Antonio Paparelli di Pisa? Sembrano davvero incoraggianti.

Hello,

I am one of the study coordinators (at Mayo Clinic) working on the IGF-1 Trial. Unfortunately, we do not have the results of our study yet. The results will be presented (by the Safety Board overseeing the study) to the PI and the stats team in mid-March, and then made public shortly thereafter.
All study staff have been blinded throughout the study, so we really do not know if the IGF-1 will prove as a positive treatment for ALS or not.

Sorry I can’t be of more help…

Thanks,
Sherry Klingerman
Study Coordinator
IGF-1 Study

Salve,

sono uno dei coordinatori (presso la Mayo Clinic) che lavora alla sperimentazione dell’IGF-1.
Sfortunatamente non siamo ancora in possesso dei risultati. Saranno presentati (dal Dipartimento alla Salute che sta supervisionando lo studio) al PI a metà marzo, che subito dopo li renderà pubblici.
L’intero staff è all’oscuro dei risultati dello studio, perciò non sappiamo veramente se l’IGF-1 si dimostrerà una cura efficace per la SLA o meno.
Spiacente di non poter essere di maggior aiuto.

Dall’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco due documenti su:

1. le prospettive di ricerca e trattamento per i pazienti SLA con le molecole IGF1 e IGF1-BP3
2.  il documento tecnico redatto dal Gruppo di Lavoro Sottocommissione Sperimentazione Clinica relativamente allo stato dell’arte di IGF1 e SLA

Considerate le numerose richieste di informazioni e di chiarimenti pervenuteci riguardo all’utilizzo della molecola IGF-1 nella Sla, anche a seguito delle vicende che hanno coinvolto diversi ammalati italiani che si sono rivolti ai Tribunali per ottenere il riconoscimento del diritto alla cura con tale molecola sperimentale, riteniamo opportuno fornire notizie riguardo agli studi che sinora sono stati effettuati sull’IGF-1 nel mondo e sull’attuale stato dell’arte delle sperimentazioni di cui è oggetto questa molecola.

Al momento sull’IGF1 sono stati effettuati i seguenti studi:
– Il primo studio americano di Lai et Al – Effetto dell’IGF-1: Ricombinante umano sulla progressione della SLA. Studio controllato con placebo, del 1997, pubblicato sulla rivista “Neurology”. Tale studio dimostrava un modesto, ma clinicamente significativo, rallentamento della progressione dei sintomi della SLA, concludendo che erano necessari ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi di questo effetto terapeutico.
– Il secondo studio europeo di Borasio et Al – Studio controllato con placebo dell’IGF-1 nella SLA del 1998 e pubblicato anch’esso su “Neurology”. Le conclusioni degli autori di questo studio erano le seguenti: lo studio europeo non ha mostrato un beneficio significativo dell’IGF-1 sulla progressione della SLA.
Tali studi furono effettuati con la somministrazione per via sistemica (sottocutanea) del farmaco.
A questo punto sia la FDA che l’EMEA (i due enti regolatori americano ed europeo) non hanno ritenuto tali dati sufficienti per approvare l’uso dell’IGF-1 nella SLA e hanno richiesto un ulteriore studio per verificarne l’efficacia. Un terzo studio è stato in realtà eseguito in Giappone, ma non è mai stato pubblicato.

Una revisione sistematica complessiva dei due studi è stata pubblicata nel 2002 sul COCHRANE DATABASE (di Mitchell, Wokke e Borasio). La conclusione di tale revisione fu la seguente: “I revisori considerano la qualità metodologica degli studi insoddisfacente, con un elevato rischio di errore. […] L’elevato numero di pazienti trattati con IGF-1 che hanno presentato disturbi nella sede dell’iniezione sottocutanea (circa 30%) potrebbe aver rotto la cecità per il ricercatore curante […]. L’efficacia dell’IGF-1 nella SLA rimane non provata. Vi è una chiara indicazione che il farmaco potrebbe essere modestamente efficace, ma i risultati disponibili non permettono di trarre una valutazione definitiva […]. I revisori ritengono molto importante che siano eseguiti ulteriori studi sull’IGF-1 nella SLA per fornire risposte definitive a queste incertezze.”

Nel 2005 fu pubblicato su “Neurol. Res.” (2005, Oct; 27) un lavoro di Nagano I. del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Okayama, sui benefici legati alla somministrazione per via intratecale dell’IGF-1 in nove pazienti Sla. Alcuni di essi furono randomizzati per ricevere alte dosi di IGF-1, altri per ricevere basse dosi della stessa molecola ogni due settimane per un totale di 40 settimane.
I pazienti trattati con le alte dosi mostrarono un modesto ma significativo effetto benefico senza l’evidenza di importanti effetti collaterali. Gli autori conclusero evidenziando la necessità di ulteriori studi con campione più numeroso per confermare l’efficacia ed ottimizzare il dosaggio della molecola.

Negli Stati Uniti è attualmente in corso uno studio clinico di fase III sulla somministrazione dell’ IGF-1 per via sottocutanea che coinvolge 20 centri ed è coordinato dal Dr. Eric Sorenson del Mayo Medical Center in Rochester. Lo studio è co-finanziato dall’Alsa (Amyotrophic Lateral Sclerosis Association).

I risultati sono attesi entro il 2007 e potranno finalmente fornire una risposta definitiva sulla sicurezza e sull’efficacia del farmaco nella SLA.

In Italia, al momento attuale, per poter ottenere la molecola IGF-1 si deve, dietro prescrizione del neurologo curante, ricorrere al cosiddetto “uso compassionevole”. Tale procedura è normata dalla L. 23 dicembre 1996/ n. 648 e dal successivo Decreto del Ministero della Salute dell’8 maggio 2003.

L’Aisla da tempo ha richiesto all’on. Livia Turco, Ministro per la Salute, al Prof. Enrico Garaci, Presidente della Commissione Ministeriale Sla, e al Prof. Nello Martini, Direttore Agenzia Italiana del Farmaco, una chiara e precisa posizione sull’IGF-1 per definire in maniera omogenea l’autorizzazione al suo uso compassionevole per pazienti con Sla, non lasciando più al singolo Tribunale la decisione in merito. Datata 14 settembre 2006 è pervenuta alla nostra Associazione una lettera a firma del Dr. Carlo Tomino, Direttore Sperimentazione Clinica dell’Aifa, in cui viene comunicato che le nostre richieste saranno sottoposte alla prima riunione utile della Sottocommissione Sperimentazione Clinica e della Commissione Tecnico-Scientifica dell’AIFA.

Che cos'è?

IGF-1 è l’abbreviazione del fattore di crescita insulino-simile-1 (insulin-like growth factor-1).

È considerato il fattore di crescita più potente, manifestando aspetti in comune con l’ormone della crescita.

Prodotto dal fegato, stimola fisiologicamente la proliferazione delle cellule nelle fasi dello sviluppo, della riparazione e del ricambio tessutale.

Può essere prodotto in modo autocrino anche dalle cellule tumorali, che lo utilizzano per aumentare la velocità di crescita.

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