Andrea Battistini è mancato domenica all’affetto della sua famiglia e dei suoi amici. E questa, in una grande città come Bologna, non sarebbe una notizia.
Invece è una notizia importante. Per tutti. Andrea Battistini è stato colpito dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Lo è stato in un momento nel quale i compianti signori Welby e Nuvoli non avevano fatto ancora parlare della loro triste vicenda. In un momento in cui le terapie “molto” alternative a base di farmaci non sperimentati non avevano fatto ancora parlare di loro. Lo è stato mentre era bravo professionista e padre di famiglia.
Lo è stato mentre, nella sua città, si è provato a togliere a lui come alle persone come lui, la possibilità di essere seguito dall’Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale Bellaria. Cioè dalle persone che potevano fare davvero qualcosa per lui.
Andrea è sceso in piazza. Più volte. Con il suo corpo stanco ed il suo sguardo vivo. Con la sua mamma al fianco. Con la sua dignità a giganteggiare. Più volte. Con la pioggia o il sole. L’abbiamo visto nelle foto dei giornali della nostra città. Ha affiancato chi ha voluto battersi in favore di chi soffre di malattie come la sua.
Non ha mai chiesto se non di vivere con dignità ed entusiasmo la sua vita sino all’ultimo lume. Ad ogni assemblea dell’associazione AssiSLA Onlus ci ha insegnato un pochino di più a stare al mondo. Come ogni suo compagno di malattia che ogni giorno si è unito all’associazione dopo di lui. Ha creduto nei suoi medici. Ha sostenuto chi ha lottato per una sanità più equa. Senza Clamori. Senza egoismi. Ora è libero. E noi siamo soli. Sicuramente mai più dimentichi. Da domenica i suoi amici faranno in modo che Andrea Battistini sia sempre presente tra loro.
E continui ad insegnare a chi ne ha voglia a vivere la vita sino in fondo, a viso aperto.
Filippo Martone – Presidente AssiSLA