Al momento è solo uno studio pilota, ma quello condotto dal dottor Giuseppe Lauria dell’Unità operativa Malattie neuromuscolari e neuro immunologia del Istituto Carlo Besta di Milano promette di fornire indicazioni interessanti per la cura della Sla (Sclerosi laterale amiotrofica).
I ricercatori hanno provato a studiare le implicazioni positive dell’Eritropietina (Epo), nota alle cronache per essere usata come doping dai ciclisti, nella terapia della ‘malattia dei calciatori’.
Al Besta, il lavoro sulla molecola ha permesso di dimostrare come abbia delle proprietà neuroprotettive che si traducono in una migliore sopravvivenza e funzione delle cellule neuronali e dei loro prolungamenti assonali. La ricerca, in particolare, aveva l’obiettivo di confrontare due gruppi di pazienti affetti da Sla sporadica (uno di 11 persone trattato unicamente con riluzolo e l’altro di 12 individui trattato con eritropoietina in aggiunta al riluzolo) e dopo due anni è stato possibile considerare che la terapia è stata ben tollerata, senza che si siano registrati effetti collaterali gravi.
Inoltre, 8 pazienti su undici nel gruppo riluzolo sono deceduti o hanno avuto necessità di tracheotomia rispetto ai soli 4 pazienti su 12 nel gruppo trattato con eritropoietina. Un risultato indicativo che dovrà essere confermato in uno studio clinico di adeguate dimensioni.
E, infatti, Giuseppe Lauria ha spiegato che esiste “in cantiere uno studio multicentrico che coinvolgerà 150 pazienti”. Una nuova ricerca per la quale è stimata la necessità di un investimento di circa 1 milione di euro, il Besta è pronto a metterne a disposizione il 60%, per il resto si attende che arrivi in soccorso una mano tanto pubblica quanto privata.