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(Un articolo di Virgilio Ricci su http://www.pavaglionelugo.net)

Sabato 29 novembre, come sempre presso il Salone Estense, si è svolta la terza giornata dei Seminari sul welfare organizzati dalla Associazione PeNSo.
Coordinata dal Sindaco del Comune di Bagnacavallo, Eleonora Proni, la mattinata si è aperta con la lezione del dottor Giulio Cirillo, primario geriatra a Forli,su come limitare i danni che,inevitabilmente, si manifestano con il passare degli anni. Nei paesi occidentali l’ aumento medio della vita è una costante.

La forbice fra anziani e giovani si è ormai azzerata con la facile previsione di una inversione della stessa entro pochi anni. Ciò potrà essere causa di importanti problematiche socio-sanitarie ed economiche. Occorrono adeguati stili di vita per prevenire i potenziali danni alla salute che,nella età avanzata, possono divenire drammatici. In altre parole non si devono aggiungere solo anni alla vita,ma sopratutto vita agli anni. Ha fatto seguito la relazione del dottor Efrem Bardelli, geriatra, centrata sul corretto comportamento da tenersi con l’anziano allettato. A questo proposito ha portato l’esempio della stretta collaborazione che deve esistere fra medico geriatra e medico ortopedico nel trattamento delle frequenti fratture ossee (cadute, osteoporosi) che avvengono nella persona anziana.

La seconda parte era incentrata sulle persone necessitanti di respirazione tramite tracheostomia e utilizzo di un ventilatore meccanico, con particolare riguardo a chi è affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica. Quest’ultima malattia, da sempre nota a chi si interessava di assistenza domiciliare, è finita in prima pagina dapprima per il dramma umano di Welby e della moglie e più recentemente per le secchiate di acqua in testa di personaggi politici, sportivi,eccetera. Il moderatore della sessione, dottor Fabrizio Rasi, primario neurologo dei Presidi Ospedalieri di Ravenna, Lugo e Faenza, ha fatto una bella presentazione della situazione attuale, introducendo poi i vari relatori.

Primo a intervenire la Signora Barbara Modena, segretaria AssiSLA della nostra provincia. La presentazione della drammatica situazione fisica e psicologica in cui versano il malato e il suo nucleo familiare e, fino a poco tempo fa, della scarsa comprensione da parte delle Istituzioni, hanno disegnato uno scenario preciso e reale.Solo con l’esplosione del caso Welby,di qualche anno fa,e le recentissime secchiate di acqua gelida sulla testa di politici, sportivi e personaggi dello spettacolo, la SLA è divenuta un problema noto a tutti. Si sta prendendo atto di una situazione necessitante di interventi mirati,economici e sanitari, e le prime misure cominciano ad essere prese. Il dottor Mario Casmiro, neurologo, ha esplicitato la difficoltà che si incontra nel porre diagnosi di SLA, con un tempo medio aggirantesi sui 12 mesi, e quella che è la durata della vita dall’insorgenza della malattia. Coinvolgenti sono state le relazioni successive, fra l’altro corredate da bellissime immagini.

Il dottor Alessandro Graziani, medico internista, ha individuato i criteri che fanno si che un malato di SLA sia dimissibile dalla Struttura Ospedaliera al domicilio.
Il dottor Giuseppe Piano, anestesista, ha presentato l’ esperienza pionieristica, iniziata a metà anni 80, con risultati estremamente gratificanti.

La dottoressa Antonella Cerchierini, responsabile infermieristico dei Distretti, ha illustrato quelli che sono i compiti dell’assistenza infermieristica e come si prende in carico un paziente, cooperando con il volontariato. A questo proposito il volontario Dottoressa Rosalba Pezzi,medico anestesista, ha evidenziato che per la migliore assistenza a domicilio è indispensabile una stretta collaborazione fra le diverse Strutture dedicate.

Ultimo a intervenire il dottor Luigi Maldini, recente Responsabile Anestesia del P.O.di Lugo, che si è soffermato sulle difficoltà che si incontrano per la carenza di mezzi.

Da sottolineare la grande attenzione e la disciplina con cui gli studenti dell’Istituto Stoppa hanno mostrato nella mattinata.

Il sindaco Eleonora Proni, che ha seguito l’intero arco dei lavori, ha concluso la giornata prendendo atto della criticità di tale problema sanitario e sociale, e della necessità di un preciso impegno delle Istituzioni per affrontarlo.

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